Tussilago farfara L.

 

  • NOME COMUNE: Tussilaggine;
  • ALTRI NOMI: Farfara, Farfugio, Farfarella, Piè d’asino;
  • CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA: DIVISIONE: Angiospermae ; CLASSE: Eucotiledoni; ORDINE: Asterales ; FAMIGLIA: Asteraceae; GENERE: Tussilago; SPECIE: T. farfara;
  • DESCRIZIONE: CICLO VEGETATIVO: perenne; Pianta erbacea:  Rizomatosa;  Spontanea;  Infestante;  Pianta officinale;  ALTEZZA: < 30 cm; FOGLIE: compaiono dopo la fioritura, lamina ovale con base cuoriforme; FRUTTI: cipsele con pappo setoso e biancastro; PERIODO FIORITURA: tra Febbraio e Aprile;
  • DOVE TROVARLA: ALTITUDINE (m. slm): < 2400; HABITAT: bordi delle strade, su dune di sabbia e scarpate;
  • LUOGHI IN CUI TROVARLA:  Giardino Campagna; Sentiero Rio Cavanella; Ponte Ronca;

ETIMOLOGIA:

  • NOME GENERICO: per le proprietà espettoranti attribuite alla pianta; L: "tussis ed agere" = far tossire;

BOTANICI E SIGLE: L. - Linneo (Carl Nilsson Linnaeus, Carolus Linnaeus, Carl von Linné) (1707-1778);

GLOSSARIO BOTANICO: Rizoma: modificazione del fusto con funzione di riserva ed è un ingrossamento ed ha un decorso orizzontale ed è interrato. Lamina: parte piatta della foglia. Cuoriformi: lamina rotonda a forma di cuore. Cipsela:frutto semplice tipo achenio. Pappo: appendice piumosa sormontante alcuni frutti (utile per la disseminazione).